Lo studio delle emozioni è un campo di investigazione complesso che comprende studi culturali, sui processi mentali e sul funzionamento del cervello. Scopriamo assieme come si sono evolute e qual è la loro importanza.
Gli animali e le emozioni
Studi sugli animali suggeriscono che gli esseri umani non sono gli unici a provare emozioni: le reazioni degli animali al pericolo rievocano risposte di lotta, fuga,congelamento che sembrano essere emotive.
Comunque all’interno del regno animale sembra che solo i mammiferi riescano a comunicare il loro stato interno ad altri membri della stessa specie.
In questo senso le emozioni riflettono processi interni che possono essere comunicati agli altri.
Il cervello e le emozioni
Di pari passo con questo aspetto comportamentale vi è l’evoluzione dei sistemi del cervello corrispondenti, che mediano emozione e motivazione: il cervello limbico.
I tre cervelli
Il cervello è diviso in tre aree separate ma interconnesse:
- il tronco encefalico situato più in basso;
- il cervello limbico nel mezzo;
- la neocorteccia localizzata più in alto.
Le aree del tronco encefalico sono considerate primitive e spesso sono chiamate “cervello rettile”.
Durante l’evoluzione nel regno animale il cervello limbico è diventato una parte dell’eredità dei mammiferi.
Il cervello limbico e le sue parti
Vediamo più in profondità quali sono i componenti del cervello limbico:
- l’amigdala (che media emozioni come paura, rabbia, tristezza);
- il cingolato anteriore (esercita una funzione di controllo sull’attenzione);
- l’ippocampo (media la memoria esplicita e serve come mappa cognitiva per dare contesto alla memoria);
- l’ipotalamo (il sito dell’elaborazione neuroendocrina che collega il corpo al cervello attraverso l’equilibrio ormonale);
- la corteccia orbitofrontale prefrontale (integra una grande varietà di processi, compresa la regolazione delle emozioni e la memoria autobiografica).
Il cervello limbico non ha dei confini esattamente definiti, ma ha un impatto molto diffuso anche alle regioni circostanti, dal tronco encefalico alla neocorteccia.
Il cervello limbico e le sue funzioni
Possiamo dire che il cervello limbico non solo regola le funzioni del tronco encefalico ma coordina anche gli stati interni (comprese le funzioni corporee) con le interazioni con l’ambiente, soprattutto l’ambiente sociale.
Quindi l’attività del cervello limbico aiuta a capire il perché i mammiferi sono interessati alla socialità: le interazioni sociali li aiutano a regolare le loro funzioni corporee!
La capacità di coordinare il proprio mondo interno con quello degli altri è una speciale competenza dei mammiferi e li rende degli esseri sociali.
La neocorteccia
Con i primati il cervello si è evoluto ancora e le regioni superiori delle aree limbiche ( cioè le regioni orbitofrontali e quelle del cingolato anteriore) sono anche considerate parte della neocorteccia.
La parte più evoluta del cervello nella nostra specie è proprio la neocorteccia.
Grazie alla neocorteccia possiamo pensare in modo flessibile, riflettere su concetti astratti e usare parole per descrivere pensieri complessi.
L’importanza delle emozioni
Si potrebbe pensare che quest’area del cervello sia più importante rispetto alle altre, ma non è così.
Il ragionamento è profondamente influenzato dai processi emotivi e somatici.
L’attività della neocorteccia è direttamente formata dai processi neuronali dell’area limbica e del tronco encefalico.
Le emozioni e gli stati corporei influenzano il ragionamento.
La nostra evoluta neocorteccia non fa tutto da sola.
I processi sociali, emotivi e corporei di altre aree del cervello formano direttamente le percezioni astratte e il ragionamento della neocorteccia.
Ora capiamo meglio quanto sia importante il ruolo delle emozioni nell’educazione e nella relazione con i bambini, non solo per regolare le loro funzioni corporee e il ritmo vitale, ma anche per il loro sviluppo sociale e cognitivo e per il loro benessere.