Le competenze dei neonati
E’ cosa ormai nota che i neonati nascono con moltissime competenze e che, al contrario di ciò che si credeva in passato, non sono affatto una “tabula rasa”.
La vita psichica è già sviluppata dalla vita intrauterina, e appena nati sono già immersi profondamente nella loro esperienza corporea, immediata e vitale. Cercano infatti la nostra empatia, rispondono alle nostre espressioni facciali, e al nostro tono di voce.
La nascita è un processo formativo
Oggi sappiamo che tutto quello che accade durante il periodo perinatale ha una grande influenza su tutta la nostra vita e che la nascita è un processo potente e importante. Questa esperienza ci forma fisicamente, emotivamente, e psicologicamente, e ogni stadio della nascita crea imprinting fisici, psicologici, esistenziali.
Il processo è legato a un certo grado di difficoltà e stress, ma noi siamo preparati a livello biologico per questo, potremmo dire che la nascita è come un’iniziazione: è intesa dalla natura per formarci e mobilitare tutte le nostre risorse e un certo grado di stress è positivo e ci tonifica. Molte culture indigene erano consapevoli di questo e supportavano l’integrazione di questa importantissima esperienza, sia per i neonati che per le madri.
Nella nostra cultura la nascita subisce da tempo diverse interferenze, ci sono molti interventi a cui non siamo preparati, che non rientrano nelle nostre aspettative biologiche, come ad esempio l’uso di farmaci e di anestetici.
I neonati sono coinvolti attivamente durante la nascita
I bambini sono sempre coinvolti nel processo, sono sensibili e coscienti di cosa accade, sono esseri umani che vivono la loro propria esperienza di nascita che non sempre è uguale a quella della madre, e hanno delle aspettative che nella nostra cultura non vengono prese in considerazione.
Il prenato per esempio è nell’aspettativa di essere con la madre durante tutto il processo, ma l’uso di farmaci o anestetici possono avere un impatto su di lui, e provocargli una sensazione di solitudine. I neonati hanno bisogno di sentirsi accolti, ascoltati, di essere incontrati come esseri umani, hanno bisogno di un contatto reale, di condividere e “raccontare” la loro storia.
Cos’è il Baby Body Language
Il Baby Body Language è un linguaggio universale connesso alle esperienze della vita prenatale e di nascita. I bambini, per esempio, si toccano in modo ripetitivo in alcune zone del corpo dove c’è stata compressione durante la nascita, e questo ci fornisce già molte informazioni. Mentre il bambino scende attraverso il canale del parto ci sono aree precise che vengono compresse, quindi possiamo dire con precisione di quale stadio della nascita si tratta.
E’ risaputo che i bambini cercano la nostra empatia, quello che non è ancora compreso è che, così come esprimono bisogni legati al momento presente, hanno bisogno che noi rispondiamo in modo empatico anche alle esperienze riferite alla nascita o alla vita intrauterina, che loro continuano a sentire nel corpo.
Se noi adulti, aiutati dalla conoscenza e dalla pratica, impariamo a comprendere il loro linguaggio corporeo e ad ascoltarli in modo empatico, i bambini possono sentirsi maggiormente accolti, e rilasciare la tensione e lo stress legati a quelle esperienze.